Orientamento Post diploma
“Un giovane su due non ha idea di cosa farà da grande” (INAPP) e il 65% dei bambini che oggi sono alle elementari faranno un lavoro che oggi non esiste (Veneto Lavoro)
mercoledì 30 ottobre 2024
Prendere decisioni è forse una delle esperienze che più spesso ci troviamo ad affrontare nell’arco della nostra vita; talvolta si risolvono abbastanza velocemente, quando ad esempio sono di carattere abitudinario o non implicano un grande cambiamento ; talvolta invece il processo diventa più complesso, quando ad esempio non risulta immediata la consapevolezza di quale sia la scelta migliore e non è evidente l’impatto che tale scelta avrà sulla nostra vita ed il nostro futuro. In quest’ultimo caso il momento della scelta potrebbe essere vissuto con ansia e preoccupazione, stati d’animo che possono rendere problematico il risultato dell’intero processo decisionale.
Nell’orientamento post diploma i ragazzi si trovano di fronte ad un bivio: dover scegliere tra proseguire gli studi con un percorso universitario ( vado all’università? Quale facoltà scelgo? Ci sono altre opportunità per proseguire gli studi?) oppure fare il proprio ingresso nel mondo del lavoro (quale settore? Quali sono i miei valori professionali?). E’ un momento che può creare non poche difficoltà. Ci possono essere una molteplicità di ostacoli: mancanza di sostegno familiare e sociale, poche informazioni rispetto alle varie opportunità, esigenze economiche, poca conoscenza delle proprie potenzialità ed interessi ecc... Tutti fattori che insieme determinano il risultato della scelta.
Altri elementi che influenzano le scelte sono invece più individuali (senso di autoefficacia, autofiducia, autostima), emozionali (neurostabilità, ansia , timore del risultato), pregiudizi derivanti dal contesto , altri aspetti relazionali (aspettative familiari ), avere o meno a disposizione le informazioni che servono ( le attuali richieste del mercato del lavoro).
Gli stili decisionali , cioè le strategie utilizzate per affrontare le situazioni di scelta, che entrano in gioco, riguardano modalità che sono strettamente legate alle tendenze personali. Principalmente si riassumono in : Ponderazione, Strategie euristiche, Automatiche, dei costi affondati, desiderabilità sociale.
Per ponderazione si intende il mettere a confronto le diverse possibilità di scelta, prendendo in considerazione ogni aspetto caratteristico. E’ una modalità che però richiede una particolare attenzione ed un investimento di tempo ragguardevole, soprattutto laddove le alternative sono molteplici.
Le strategie euristiche comprendono: la selezione per determinate caratteristiche (materie studiate, vicinanza a casa , sbocchi lavorativi), modalità utile quando non si ha molto tempo, tuttavia si pone il rischio di trascurare alternative valide, ma Il semplificare la scelta , negando uno dei due termini ( vado a lavorare oppure no?), in realtà nasconde la complessità dell’alternativa, in quella negazione infatti,si cela un significato molto complesso;
Le strategie automatiche invece avvengono naturalmente, ma solo nei casi in cui gli allievi hanno maturato una solida esperienza durante la loro formazione, sono rare.
Ci troviamo di fronte ai costi affondati, quando una scelta è influenzata dal precedente percorso svolto e dal ragionamento dell’investimento di forze fatto per raggiungere il risultato (in questo caso il diploma) , nonostante la consapevolezza di aver fatto la scelta sbagliata ( ho fatto ragioneria e non voglio buttare via questi 5 anni anche se non mi piace il lavoro).
Se la scelta è influenzata dalla desiderabilità sociale, come si evince dal termine stesso, scegliendo, si cerca di soddisfare le aspettative del contesto in cui l’allievo è inserito.
Infine c’è la NON scelta, che in realtà è una scelta essa stessa. L’essere bloccati rispetto ad una scelta può essere causato da diversi fattori, tra cui la gestione dell’emotività, paura di sbagliare, ansia, aspettative della famiglia, essere in possesso di troppe informazioni con conseguente confusione oppure al contrario possederne troppo poche.
All’interno di questo quadro assai complesso, qual è il ruolo dell’orientatore, le sue funzioni e come può essere d’aiuto?
Fondamentalmente le funzioni dell’orientamento sono tre: funzione informativa, che facilita lo sviluppo di conoscenze atte a prendere decisioni consapevoli, offrendo all’utente contenuti utili, identificando scelte di alternative percorribili per il proprio sviluppo formativo e lavorativo; funzione formativa, legata alla costituzione di un metodo per la gestione autonoma dell’attività orientativa attraverso percorsi che possano sviluppare le abilità della persona (competenze trasversali, atteggiamenti, credenze..); funzione consulenziale, nella quale si definiscono progetti di lungo o breve periodo, sviluppando delle dinamiche di aiuto alla persona e affiancamento individuale.
L’attività di orientamento non è quindi semplicemente un colloquio, ma è un vero e proprio percorso di crescita personale, nel quale l’obiettivo principale è quello di rendere i ragazzi più esperti per una scelta consapevole.