Il termine orientamento deriva da Oriente, uno dei quattro punti cardinali corrispondente alla direzione dalla quale sorge il Sole e tale termine è ricco di significato per l’uomo che deve orientarsi perché ha a che fare con il sorgere del sole, con il viaggio, con la conoscenza, con la diversità delle culture. L’orientamento, nel corso della sua storia, ha sempre mantenuto uno stretto rapporto tra l’uomo e la sua esperienza formativa e lavorativa e la sua azione specialistica si è maturata in rapporto allo sviluppo della società e alle sue trasformazioni, all’economia e alle crescenti esigenze di organizzazione e razionalizzazione del lavoro imposte dall’avvento della cultura industriale.

• 1. L’orientamento è un processo continuo
• 2. È strettamente legato al processo produttivo
• 3. È allo stesso tempo scolastico e professionale
• 4. È rivolto a diverse categorie di utenti
• 5. Necessita di un approccio disciplinare

• ● Le scuole
• ● I CPIA (centro provinciale istruzione per adulti)
• ● I CFP (centro formazione professionale)
• ● I CPI (centro per l’impiego)
• ● I COL (centro orientamento lavoro)
• ● Le Agenzie per il lavoro
• ● I sindacati
• ● Gli sportelli all’interno di varie strutture sia pubbliche che private
• ● I CAV (Centri antiviolenza per le donne)

• ● Gli studenti di diverso grado di istruzione i quali devono compiere la loro scelta scolastica ed accademica per progredire nel loro percorso di formazione (indirizzo scuola superiore e scelta facoltà universitaria)
• ● Giovani-adulti al primo inserimento professionale
• ● Adulti in difficoltà occupazionale, ovvero inoccupati, disoccupati di media e lunga durata, dipendenti in mobilità e cassaintegrati, adulti che vogliono-devono cambiare lavoro
• ● Drop out, soggetti a rischio di emarginazione sociale, di abbandono e di dispersione scolastica
• ● Stranieri
• ● Donne, le quali dopo un medio-lungo periodo di assenza, necessitano di un supporto orientativo per reinserirsi nel mercato del lavoro.